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Ripresa degli articoli da oggi in poi! Stay Tuned perché se ne vedranno delle belle!

Ripresa degli articoli da oggi in poi! Stay Tuned perché se ne vedranno delle belle!

 

 

 

Caro lettore dopo tanto tempo rieccomi qui a riprendere in mando questo blog dato che, in qualità di Mental Coach, ho fatto tanta strada e tanta esperienza e dopo tantissime vicissitudini ho sentito il bisogno di tornare a riprendere questo strumento e poter dare il mio contributo una volta giunto ad un punto che può essere davvero una forma di faro per chi dovesse brancolare nel buio.

 

Nell’ultimo articolo già datato ormai parecchio tempo fa stavo avvicinandomi ad un tema che sembrava tra lo spirituale, il trascendentale e il mistico o l’esoterico ma attenzione questo blog ha sempre avuto un indirizzo scientifico quindi pur parlando di manifestazione e il perché ne parleremo, è dovuto ad un percorso che ti spiegherò proprio ora quindi continua a leggere…!

Qualche doverosa spiegazione!

Io sono un mental coach professionista che si è formato e che ha creato e brevettato un metodo per smettere di fumare, il metodo REC ossia il metodo di Riprogrammazione Emotiva Conscia.

I miei genitori si ammalano, mio padre di morbo di Parkinson e mia madre, già cardiopatica, peggiora, a questo punto mi riciclo per potermi occupare di loro cambiando professione per poter lavorare da casa e senza avere un contatto diretto con le persone perché a causa delle loro patologie avevevano spesso bisogno del mio aiuto e questo mi impediva di fare delle sessioni ne on-line ne off-line così ho cercato un modo per poter lavorare da casa senza un contatto diretto con le persone. Ad oggi dunque alcuni di voi mi conosce come Social Media Manager per la quale ho fatto una formazione completa e alla morte dei miei ormai ero diventato un esperto così ho continuato ma la mia vita era cambiata, non avevo più i miei genitori, avevo deciso di interrompere una relazione durata 7 anni ma, pur avendo la concreta intenzione di portarla ad uno sbocco solido di matrimonio e famiglia l’aggravamento della malattia dei miei e soprattutto quello di mia madre mi ha fatto capire che non era più possibile portarla avanti non essendoci più le basi dalla quale era cominciata.

La perdita dei miei, anche se era cominciata molto prima, mi portò ad una profonda trasformazione… Per molto tempo ero stato uno scrittore, un giornalista e alla morte di mia zia e di mio cognato avevo cercato di trovare una valvola di sfogo creando un programma radiofonico chiamato Notizie da Buon Umore Airlines che ebbe un lungo successo e che ad oggi ancora continua su Radio Gwen, era ed è un programma che come dice il suo titolo desidera portarti verso una buona frequenza.

Avevo avuto alcuni contatti con la conduzione radiofonica fin da quando avevo vent’anni poi interrotti alla più classica rincorsa verso una carriera.

In quello specifico periodo però creai questo programma per tirare su il mio stato d’animo e fui piacevolmento sorpreso nello scoprire che non ero l’unico ad avere questo bisogno ma c’erano altre persone disposte addirittura a mandarmi mail o messaggi gratuitamente in cui allegavano notizie verificate e veritiere che raccontassero delle notizie positive da leggere in una trasmissione che iniziò per durare non più di 10 minuti e poi divenne addirittura un programma giornaliero senza alcuna interruzione neppure nel week-end della durata di ben 2 ore! In quel tempo la ragazza con cui stavo, amavo e che volevo sposare e con cui condivisi ben 7 anni della mia vita si ammalò gravemente e ancora ricordo che non mi riconosceva più e disperato entrai nella cappella dell’ospedale, mi rivolsi al crocifisso e dissi pieno di arroganza:

“Se non sei una truffa me la guarisci!” In quel momento entrò nella cappella l’infermiere avvisandomi che era migliorata e da lì sarà un continuo miglioramento fino alla sua dimissione 3 mesi dopo.

Questa sarà la prima volta che mi ritrovai ad avere un incontro molto ravvicinato con il soprannaturale. Sì perché ebbi la piena conferma che il suo miglioramento era decisamente inspiegabile.

Ho deciso di raccontarti questo per farti sapere che la mia formazione accademica da allora mi creò non pochi problemi a livello personale perché era per me inconcepibile che esistesse seriamente una sfera che andasse oltre il visibile.

Passarono gli anni, la situazione per quanto precaria aveva preso una piega abbastanza stabile, tra gli infermieri e la mia capacità organizzativa e con la collaborazione della mia ragazza e delle mie sorelle pur non volendo in nessun modo ricoverare i miei genitori in una casa anziani riuscito spesso a passare un week-end a casa della mia ragazza che nel frattemo era diventata la mia fidanzata.

 

A mia madre fu diagnosticato un tumore che non era possibile in un primo momento capire di che natura fosse. Non essendo metastasico e di dimensioni relativamente piccole le venne consigliato di iniziare un ciclo di radioterapia. Dopo quell’episodio della cappella decisi di approfondire e cominciai ad avvicinarmi alla fede cristiana evangelica, i dolori lamentati da mia madre erano forti e per alcune settimane la terapia non sembrava stesse facendo effetto allora ho pensato di ripetere quanto vedevo fare al pastore imponendo le mani su mia madre, da quel momento fu sempre più evidente la regressione della malattia di mia madre.

Un giorno che ero a casa della mia fidanzata, mia mia madre mi chiamò attorno alle 3 o 4 di notte, io ero particolarmente stanco e non sentii il telefono che perennamente era acceso in caso d’urgenza, nemmeno la mia fidanzata lo sentii perché si era inserito inspiegabilmente la modalità silenziosa. Soltanto alle 7 del mattino scoprii le tante chiamate e i messaggi lasciati in segreteria, alla prima metà del primo messaggio ero già schizzato in auto e quando arrivai a casa mio padre giaceva in una pozza di sangue, era caduto, mia madre era al suo fianco e lo accarezzava, era ancora vivo. Ricordo che essendo coscente senza pensarci 2 volte provai a capire se poteva muoversi e per non spaventare mia madre provai a capire se potevo portarlo in ospedale, in breve tempo capii che pur avendo preso una fortissima botta alla testa sembrava che non ci fosse alcun danno grave, il tanto sangue era dovuto al fatto che a causa del colpo era uscito tanto sangue ma non c’erano segni evidenti di condizioni gravi tranne il fatto che restando immobile per molto tempo era stato in stato in cui poteva essere in ipotermia anche se mia mamma, in evidente schock lo aveva coperto. Riuscii a portarlo in ospedale e le lastre fatte non evidenziarono alcun rilevante condizione dunque ci permisero di rientrare a casa.

Tutto sembrava rientrato nella norma se non fosse che qualche giorno dopo mio padre cominciò a lamentare forti dolori alla testa che portarono me e gli infermieri a voler fare accertamenti.

Il ricovero venne fatto a titolo preventivo, ci trovavamo nel periodo immediatamente successivo alla fine del lockdown più stretto.

 

Le indagini svolte non portarono a nulla

Le sedute per mia madre continuarono nel frattempo e l’ultimo giorno del ciclo il tumore era completamente sparito, mio padre era ancora in ospedale e contenti che la questione di mia madre fosse risolta andammo a visitare mio padre che fino al giorno prima sembrava desse ottimi segnali di una ripresa senza complicazioni. Quel giorno lo ricordo bene, non ce lo fecero vedere, ci portarono nello studio del primario e ci dissero che le condizioni erano erano improvvisamente peggiorate e che ci avrebbe lasciato da lì a qualche giorno. Ricordo ancora molto bene che mia madre ebbe uno schock molto forte, io ero diventato impassibile di fronte alla freddezza dei medici.

Uscimmo dallo studio e io dissi a mia madre:

“Mamma se vuoi andiamo a trovarlo lo tesso se te la senti perché in questo momento ha bisogno di tutta la nostra forza ma se non te la senti vedrai che papà domani ci sarà ancora!” Ricordo di aver pensato come facevo a saperlo e che diavolo mi fosse venuto in mente di dire una cosa del genere…

Andammo a salutarlo e io cominciai senza nessun motivo a recitare sottovoce ad un volume impercettibile una preghiera sentita qualche mese prima in un film (The War room). Non mi senti nessuno, era una ripetizione assidua nella testa, riaccompagnai a casa mia madre, telefonai all’infermiera che seguiva mio padre e raccontai quanto ci era stato detto, lei era della mia stessa fede e pur cercando di essere anche lei il più professionale possibile cercò di confortarmi e la ricordo ancora piacevolmente per questo e non smetterò di ringraziarla mai abbastanza per questo. Le raccontai della preghiera e lei si precipitò in ospedale per rendersi conto con i propri occhi della situazione. Constatando le condizioni molto critiche si concordò il rientro a casa per evitare che morisse in ospedale e da qui successe qualcosa di davvero inspiegabile: portato a casa io e questa infermiera cominciammo a pregare per lui senza sosta e giorno per giorno mio padre si riprese fino ad alzarsi dal letto e i sei mesi successivi trascorsero come se mio padre non avesse quasi più la malattia.

Tutto sembrava superato fino a quando mi chiamò mia mamma di venire a casa che mio padre voleva uscire ed era solito essere accompagnato da me. Arrivato a casa trovai mio padre che sembrava non stesse male ma gli era stata misurata la febbre e risultava abbastanza alta, l’infermiera mi consigliava di tenerlo sott’occhio e osservare se la temperatura scendeva. Alle 20 si era alzata fino a toccare i 40 gradi, anche se mio padre appariva sempre in uno stato discreto chiamai prima la guardia medica e poi l’ambulanza e lo ricoverai, mia madre sembrava in forte allerta preoccupata che potesse essere l’ultima volta che lo potesse vedere. Era un sabato. Una volta ospedalizzato le condizioni sembravano stessero tornando nella norma, trascorse tutta la domenica e alle 17 mi permisero di vederlo dicendomi che le condizioni erano promettenti e che se continuava così avrei potuto riportarlo a casa il giorno seguente.

Andai a casa rincuorato e mia mamma tranquillizzata mi suggerì di passare una bella serata con la mia fidanzata e così feci.

Mi sentivo rilassato e tranquillo, passai la notte felice. La mattina seguente mi alzai e nel guardare il telefono vidi 9 telefonate dall’ospedale dalle 4 del mattino, richiamai e mi dissero che se ne era andato.

Di quei terribili momenti ricordo nitidamente la mia telefonata a mia sorella e l’organizzazione per vedere come dirlo a mia madre. Appena vide me la mia ragazza mia sorella e un’infermiera mia mamma capì subito, ricordo che abbiamo temuto di perdere anche lei quel giorno…

 

Ci fu il funerale e io ricordo che prima della cerimonia, riuscii ad avere un momento solo con mio padre, abbracciai la bara chiusa e la sentii calda, di un calore avvolgente.

Da quel giorno la mia vita cambiò, mi ritrasferì a casa dei miei per non lasciare mia mamma sola.

Mio padre morì il 24 agosto 2020, il 7 settembre mia mamma fu sottoposta ad un esame, il tumore era ricomparso e questa volta, pur rimanendo circoscritto, risultava espanso ai linfonodi. Si decise di non dirlo a lei. Per confortarla un giorno le misi un disco che riproponeva la voce di mio padre che per 35 anni aveva lavorato come musicista professionista. Al termine del disco mia mamma disse:

“È stato bello sentire di nuovo la voce di papà!”

Inspiegabilmente nel silenzio si sentì distentintamente la voce di mio padre provenire dal disco dicendo un sonoro grazie.

Vi giuro che quel grazie in quel disco non c’è, non lo si sentì più e lo riascoltammo moltissime volte.

Un altro giorno mia mamma mi disse di portare i suoi saluti al cimitero a papà e così feci. Nell’istante in cui dissi quanto richiesto da mia mamma una signora affianco a  me vicino che avevo conosciuto ma che quel giorno non avevo visto arrivare mi fece segno di guardare verso l’alto beh, nel cielo uno stormo di uccelli di passaggio avevano assunto una particolare formazione davvero singolare, sembrava facile riconoscere una A e una M, le iniziali forse di mia madre che si chiamava Anna Maria? Poteva essere l’inizio della parola Amore? O forse la più semplice Mamma? Non seppi mai cosa potesse significare ma da lì a poco mi cominciai ad interessare ad una pratica psichiatrica quale EMDR e la sua evoluzione in caso di lutto ossia la Comunicazione post mortem indotta, non soddisfatto mi informai sugli studi e gli scritti legati alla vita oltre la vita.

Non passò molto tempo che le condizioni di mia mamma peggiorarono ma non per il tumore che rimaneva inspiegabilmente fermo, anzi, sembrava cominciare a retrocedere anche se sempre diffuso ai soliti linfonodi, piuttosto  per la cardiopatia, che pose in evidenza una stenosi aortica per la quale si rendeva sempre più necessaria e urgente l’esigenza di un’operazione.

Le ospedalizzazioni si susseguono fino alla penulitma in cui il primario dirà che se non si opera entro un mese non ci sarà scampo, quando lo dice a mia mamma, lei decide di non procedere anche perché nei vari tentativi del personale medico di convincerla lei riferisce di vedere un particolare, ogni qual volta le viene proposto l’intervento il televisore alle spalle del medico si accende inspiegabilmente perché la sua presa è visibilmente staccata, questo verrà interpretato come un segno evidente.

Una sera che si discute sul proseguimento della sua degenza si prospetta l’eventualità di un suo rientro al domicilio o del suo trasferimento a casa di mia sorella.

Quella sera io entrerò in macchina e a motore smento e con le chiavi ancora in mano sento distintamente mio padre che dalla radio canta come in un disco una canzone, i giardini di marzo che fa decisamente riferimento alla propensione a che mia mamma vada a casa di mia sorella nata il 4 marzo.

Così sarà fatto e mia mamma vivrà ancora un mese contenta a casa di mia sorella mentre io andrò avanti e indietro tra la casa dei miei e quella di mia sorella perché il gatto, ancora piccolo non si sarebbe integrato in una situazione simile.

Quando morirà mia madre la sera stessa, il 13 marzo 2021, 7 mesi dopo mio padre decideremo di andare a prendere il gatto e portarlo a casa di mia sorella.

 

Era un sabato. La mattina dopo io dormivo nella sua camera, ricordo di aver sentito molto chiaramente il campanello che lei usava per chiamarci in caso di bisogno e sono certo di aver sentito la sua voce che mi chiamava come se stesse bene.

 

Da quel momento c’è da capire cosa fare della casa, lei avrebbe voluto comprarla ma loro erano in affitto. Il gatto che comincia a farsi notare per dei comportamenti simili a quelli di mio padre sembra assumere perfino dei tratti somatici a livello di sguardo che verrano confermati anche da persone esterne.

 

Ninetto, così si chiamava, aveva una passione nel mordere i fili delle cuffie e io che le uso per lavoro in breve tempo le trovo tutte tranciate… Ricordo di aver lasciato a casa dei miei delle cuffie wirless, non so più dove possono essere finite perché mi davano fastidio e quindi non sapevo se le avessi ancora ma prima di ricomprarle decido di andare a cercarle, le troverò praticamente subito poste sopra un libro di quelli che avevo acquistato riguardanti il tema della vita dopo la morte. La cosa mi scosse non poco e cominciò a farsi strada dentro di me l’idea di contattare una medum per capire cosa fare della casa.

Il 6 aprile si svolse un incontro con una persona bravissima che mi mise in contatto con mia madre e mio padre e per noi è così di certo.

Passò un anno e Ninetto purtroppo si ammalò di Fip, una malattia rara, una mutazione genetica del coronavirus dei gatti e nel tentativo disperato di salvarlo tentammo persino una cura sperimentale che non diede i risultati sperati e così morì proprio il giorno di Natale dell’anno scorso…

Questo mi buttò nello sconforto più nero ma 51 giorni dopo o poco meno la mia vita cambiò, sì perché conobbi una splendida ragazza bella sia dentro che fuori di cui sono perdutamente innamorato ancora oggi esattamente come il primo giorno grazie alla quale cominciò senza che lei potesse saperlo uno stravolgimento in me che mi portò a conoscere la legge degli assunti di cui parleranno gli articoli seguenti e che vedo come un traguardo per me molto importante perché, partito come  mental coach mi sentivo sempre di aiuto ma incompleto. Oggi dopo molta formazione ed esperienza sul campo ho potuto aiutare tante persone in questo anno e ridato il sorriso, cose che come mental coach non mi succedeva sempre, mentre ora sono davvero contento di dare un apporto davvero concreto, grazie, grazie a te dal profondo del cuore. Grazie e come dice il tuo soprannome mi hai dato modo di tornare a Vivere.